Conoscete Stefani Germanotta? E Jean-Baptiste Poquelin?
Ebbene sono i nomi propri di artisti che però hanno usato un nome d'arte per le loro opere.
Infatti molti scrittori, inventori amano firmare i loro pensieri segreti con un altro nome, un nome inventato: uno pseudonimo!
Gli inglesi lo chiamano pen-name, i francesi nom de plume, ma comunque tu voglia chiamarlo si tratta di un modo per nascondere la propria identità.
J.K.
Rowling: la famosa autrice della saga di Harry Potter, dopo essere diventata ricca e famosa, ha deciso di pubblicare un
thriller con lo pseudonimo di Robert Galbraith. Il suo scopo
era quello di pubblicare come un autore qualunque e “stare a guardare” che
accoglienza di pubblico e di critica avrebbe avuto il libro senza l’alone
ingombrante della sua fama.
Agatha
Christie: la famosa giallista che tutti amiamo pubblicò
molti romanzi rosa usando lo pseudonimo di Mary Westmacott. La scelta di lavorare
sotto pseudonimo fu dettata dalla volontà di tenere separati i due generi
letterari e non confondere quindi il lettore.
Lewis Carroll: l’autore di Alice nel paese delle meraviglie era un serio professore di matematica, dal nome serio e pomposo. Si chiamava infatti Charles Lutwidge Dodgson e con il suo vero nome aveva già pubblicato testi accademici. Per la sua fiaba senza tempo scelse quindi uno pseudonimo più leggero. In realtà Lewis è l’anglicizzazione del nome Lutwidge, mentre Carroll deriva da Carolus, versione latina dell’inglese Charles.

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